Se c’è un’indagine o meno sul voto di scambio ad Anzio, ormai, interessa poco. Il punto non è questo, tanto meno la presenza di indagati che – se lo sono – restano innocenti fino a prova del contrario.
Il problema è il sistema messo in piedi, nel quale – secondo atti investigativi – c’è chi ha “abusato della posizione politica per far assumere persone a tempo determinato presso la società e le cooperative aggiudicatrici degli appalti per la raccolta dei rifiuti e la manutenzione dei parchi e giardini del Comune di Anzio in cambio di voto elettorale“.
E’ una questione etico-morale prima che penale, ma nessuno sembra preoccuparsene. Anzi, probabilmente viene ritenuto “normale” che sia così. Tanto da infastidirsi se qualcuno lo scrive.
E’ normale come le incompatibilità passate e presenti o come le regole calpestate: dal portale della trasparenza beffa alle segnalazioni della Ragioneria dello Stato, da una società a maggioranza pubblica senza organismo anti corruzione alla vicenda del bilancio per la quale la Funzione pubblica ha richiamato all’ordine il segretario generale.
E’ il segno di un sistema marcio e di una città in assoluta decadenza, dove per avere uno straccio di lavoro si deve ricorrere a chi può prometterlo e poi magari riesce anche a darlo. Pazienza se lo si dovrà votare, se non si sarà liberi di scegliere da chi farsi rappresentare per il bene della città. No, viene prima il bene personale, spesso la necessità vera e propria, e di Anzio chi se ne frega.
Cooperative e favori ci sono sempre stati, sia chiaro, ma a livelli del genere non eravamo mai arrivati. I cittadini se la sono cercata e francamente quando qualcuno vince le elezioni ha sempre ragione. Il fatto è che la politica – dei vecchi e dei presunti nuovi – ha fatto di questo sistema un’arma vincente.
Nel film “Benvenuto Presidente“, durante il discorso finale, il protagonista, Claudio Bisio, chiede ai cittadini di “dimettersi dalla furbizia“. E’ un quadro perfetto della situazione dell’Italia che noi, ad Anzio, abbiamo elevato all’ennesima potenza.
E’ un sistema marcio, su questo dobbiamo riflettere come cittadini, su questo si interrogherebbe una classe dirigente seria. Gli indagati o meno sono l’ultimo problema.