Il casuale incontro di questa mattina con l’assessore alle attività produttive Giorgio Bianchi ha consentito di chiarire un paio di cose. La prima: la determina sui presepi in piazza c’è, impegna 2.000 euro, ma non saranno pagati perché l’artigiano non è venuto. Presto, così ha detto l’assessore, sarà revocata. Anzi, ha sottolineato che uno prima di scrivere potrebbe pure informarsi. Della serie, ormai, che non bastano nemmeno gli atti pubblici secondo chi ci governa.
E’ seguita la solita e scontata lamentela sui giornalisti disattenti o votati al sensazionalismo – ma il timore è che sia l’assessore a seguire poco certi argomenti, questione di punti di vista – e la notizia relativa ai criteri sulla base dei quali si sceglie questa o quella iniziativa o manifestazione. “Secondo me l’artigiano che fa i presepi in piazza è una bella cosa“. Anche qui, questione di gusti.
Ah, Bianchi ha fatto notare che il suo assessorato per anni ha speso “zero” e quindi il criterio è anche quello di “fare qualcosa rispetto a niente“. Buono a sapersi.
Ps: già che ci siamo – visto che oggi non era il caso di approfondire – notizie del Centro commerciale naturale?
Un pensiero su “I presepi non pagati e il criterio “secondo me”…”