Il Movimento 5 stelle ha mille difetti, ma la battaglia per il no ai vitalizi dei consiglieri regionali è condivisibile. E’ una legge, certamente, ma con i tempi che corrono si deve pur avere il coraggio di rivederla. Per questo è giusto firmare, recandosi in Comune.
Non prenderanno vitalizi gli attuali consiglieri e assessori regionali, va dato atto a Nicola Zingaretti di aver detto stop, ma quelli del passato ormai ce li teniamo. E li paghiamo. Chi è stato in Consiglio per una sola legislatura – anche per un solo giorno di quella legislatura, com’è stato per quella della Polverini – ha diritto a 3.150 euro al mese, per due legislature si sale a 5.150, ma c’è chi arriva anche a 5.890 per anzianità o altri incarichi. Chi sono gli ex che godono di questo trattamento sul nostro territorio? E’ una storia nota dal 2011. Bruno Lazzaro, storico esponente della Dc, in passato anche senatore ed europarlamentare, al vitalizio regionale aggiunge 2.119 euro del vitalizio parlamentare “fino a cinque anni di contributo”. Percepisce 5.780 euro, invece, l’ex consigliere regionale e storico esponente dell’allora Pri Antonio Molinari, anche lui nettunese. Dalla Pisana vengono accreditati 5.150 euro a Giorgio Pasetto, anch’egli allora esponente Dc, il quale è stato in Regione prima assessore e poi presidente della giunta. Anche per lui, oltre questo, il vitalizio da parlamentare con il sistema in vigore “dopo il 2008” di 4.065 euro. E’ stato giovanissimo sindaco di Anzio dal ’70 al ’75, oggi e oggi è ancora tra i più ascoltati consiglieri di una parte del Pd anziate. Infine c’è Piero Marigliani, una sola legislatura alla Pisana, quella iniziata nel ’90 e finita cinque anni dopo, praticamente insieme alla carriera politica dell’ex sindaco di Anzio (ha guidato la città dall’80 all’84), anche lui esponente della Dc. Il suo vitalizio è di 3.150 euro.