A pezzi il liceo di via Ardeatina, ma ancora nessun intervento

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Si invecchia e la mente corre ai ricordi dell’acquisto dell’ex asilo Savoia. Sì, si chiamava così la sede sull’Ardeatina del Liceo scientifico. Il Comune lo acquisì facendo sostanzialmente un affare, il sindaco era Giulio D’Amico e l’assessore all’istruzione Maria Vittoria Frittelloni, quello ai lavori pubblici Luciano Bruschini. In consiglio comunale la Dc, con l’avvocato Angelo Barone capogruppo, contestava la spesa che prevedeva anche l’allora guardiano prossimo alla pensione. Con Bruschini sindaco, qualche anno dopo, i locali furono ristrutturati grazie a un ordine di servizio.

L’abbiamo presa da lontano perché forse – e speriamo di sbagliare – sono stati gli ultimi lavori fatti. O forse no, ma gli ultimi risalgono a qualche anno fa e oggi quella struttura non solo cade a pezzi ma ha seri problemi di stabilità. Certificati di recente e all’attenzione delle autorità.

Da quello che si apprende due periti lo hanno scritto nero su bianco, inviando il materiale alla Provincia o Area metropolitana come si chiama adesso – che ha competenza sulle scuole superiori – e al Comune che è proprietario dei locali.

Risultato? Ancora nessun intervento. E’ il caso di muoversi.

Anno Innocenziano, forse qualcosa si muove

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Chi ha la bontà di seguire questo spazio sa che non sono stato mai tenero con il Palio del Mare e altre manifestazioni estemporanee e poco legate alle tradizioni della città. Prendo atto con piacere che oggi quella manifestazione inizia un percorso inserito nell’anno dedicato a Papa Innocenzo XII, il cardinale Antonio Pignatelli al quale dobbiamo la rinascita di Anzio.

Resto perplesso su contrade inesistenti all’epoca della ricostruzione storica che si fa con il Palio, ma occorre dire che se inserito in un percorso più ampio forse trova anche ragione di essere. Un Palio come tale appartiene a realtà dove borghi e contrade hanno storia e tradizioni consolidate, ma comunque essere alla terza edizione e inserirlo nell’anno Innocenziano è segno che qualcosa si muove.

Così come assegnare al parroco della chiesa dei Santi Pio e Antonio la presidenza del Palio ristabilisce – sia pure da una diversa angolazione – il legame che la stessa chiesa ha sempre avuto con il porto del quale il parroco era, appunto, “presidente”. Nei racconti di chi ha vissuto quell’epoca erano nitidi, per esempio, i ricordi di padre Leone Turco, detto appunto “padre presidente”.

L’unico auspicio per il palio è che i rapporti con la famiglia Innocenziana non si perdano com’è stato in passato, quando per festeggiare un’altra ricorrenza ospitammo ad Anzio persino eredi della famiglia Pignatelli  e si propose un gemellaggio con Spinazzola, città natale del futuro Papa.