Torni al “Bruschini” dopo tanto tempo e scopri che finalmente questa è una squadra piena di ragazzi di Anzio. Tanti giocatori cresciuti nel vivaio, alcuni passati per società più blasonate e poi tornati alla base, molti giovani. Capisci che il tempo passa, inesorabilmente, quando il figlio di un coetaneo è schierato dal primo minuto…
Vedi le facce di un tempo, segnate inevitabilmente dagli anni, i posti che bene o male sono sempre gli stessi, scopri che un accenno di sala stampa sono riusciti persino a crearlo, vedi il campo in perfette condizioni e trascorri un paio d’ore spensierate. L’Anzio vince facile, pur non giocando alla grande, grazie a un Tulli di altra categoria che sigla una doppietta e a quei tanti ragazzi che “macinano” dal primo al novantesimo. Certo, l’ossatura centrale è una garanzia se oltre al già citato attaccante c’è gente esperta come Fioravante e Guida. Quest’ultimo è capitano “vero” e se non lo vedi lo senti urlare ai compagni.
I complimenti vanno a chi, da anni e da solo, si sobbarca tutto questo per passione: Franco Rizzaro, ormai “votato” alla causa pallonara di casa nostra. Tiene ai giovani, è noto da tempo, e meriterebbe ben altra considerazione il presidente.
Ecco, il rammarico lasciando il “Bruschini” dove circa 300 persone hanno assistito alla gara è quello di andar via senza sentire nemmeno un “Anzio, Anzio!” come nei tempi andati. Tacciono persino i tifosi della “Vecchia guardia” – pure tanto abili sui social network a incensarsi – non parlano i personaggi che pure non perdono una partita dell’Anzio da sempre.
E’ un peccato questo spirito perduto intorno a una squadra che si appresta a compiere 90 anni, perché i ragazzi di Anzio che militano nella squadra della loro città dovrebbero almeno essere incitati. Lo dice chi manca da tempo, è vero, e per questioni diverse. Lo prenda come appello chi è un abituale frequentatore del “Bruschini”: Anzio, Anzio, Anzio!