La mensa parte, i dubbi restano

laura nolfi

L’assessore Laura Nolfi

Apprendiamo dai siti dei giornali locali che la vicenda mensa si è risolta e che lunedì 3 ottobre i bambini mangeranno regolarmente. Non avevano inventato ieri, i colleghi, non possono averlo fatto oggi. Laura Nolfi dopo una telefonata di ieri a chi scrive ha garantito che sarebbe partito e debbo dargliene atto. Brava. Evidentemente, quando vogliono, spinti anche dai “social” , dagli articoli, dalle proteste programmate, se occorre gli uffici funzionano a meraviglia.

Eppure la scuola inizia ogni anno, di solito a metà settembre, e la mensa va garantita normalmente dall’inizio di ottobre. Nei Comuni più avanzati si fanno mangiare i bambini addirittura dal primo giorno, a questo dovrebbe puntare un’amministrazione che si rispetti invece di inseguire chi dà le notizie alla stampa.

Il problema per l’inizio il 3 ottobre c’era, non era semplicemente quello di un codice di gara mancante o quelli, inventati, di iscrizioni che non risultano o pagamenti ritardati. Era e resta la disorganizzazione di questo Comune, con le mense che ne sono la cartina al tornasole.

Dispiace per l’assessore Laura Nolfi, se n’era andata (per la seconda volta) e avrebbe fatto meglio a rendere davvero “irrevocabili” quelle dimissioni.

Perché ci sono stati due anni o quasi per fare una gara, non dipenderà direttamente da lei, ma questa maggioranza ha discusso o meno sulla stazione unica appaltante? Sì. E’ vero o non che con la smania di poter “controllare” è stata scartata l’area metropolitana, poi Nettuno, si è arrivati alle soglie del Consiglio comunale con l’idea di Santa Marinella (!?!?) e solo con l’avvento della segretaria da Ardea è stato finalmente scelto quel Comune, fra l’altro politicamente “vicino“?

Risultato? Un’azienda che è arrivata ultima nel precedente e contestato appalto ha svolto il servizio per un anno nelle more della nuova gara che non si è fatta, quindi ha ottenuto una nuova assegnazione per due mesi in attesa di un ulteriore appalto che stavolta farà Ardea ma che non ha tempi brevi. E ci accorgiamo di tutto questo solo quando in una riunione esce fuori il rischio che il 3 ottobre non si sarebbe mangiato? E quando quei brutti e cattivi giornalisti scrivono o, peggio, le mamme lo scrivono su facebook? Per piacere….

Per non parlare della qualità dell’offerta. E’ vero che se pure venisse uno degli chef stellati qualcuno che reclama lo troveremmo sempre, ma questa associazione d’imprese lo scorso anno è stata più volte contestata e in alcuni Comuni vicini persino mandata a casa.

Ah, già che ci siamo, qual è il programma dell’amministrazione se qualcuno decidesse di far valere la recente sentenza del Piemonte e portarsi da casa il panino? Scelta che, personalmente, non condivido. La mensa è (dovrebbe essere) educazione alimentare, cibi che variano, giuste proporzioni. Il panino non risolve, anzi a volte il contributo che le famiglie danno per la mensa è inferiore al costo di pane, companatico e bevanda se portati da casa. Ma un’amministrazione deve porsi il problema, o no?

Ad esempio, in questa corsa contro il tempo, tra domani e lunedì andranno fatte determine di affidamento e impegno, quindi – stabilito che è tutto a posto – si dovrà firmare il contratto…. Così, giusto per ricordarlo. Mentre la ditta in fretta e furia dovrà organizzare un menù improvvisato, ripulire i centri cottura (uno è ko) e via discorrendo.

Sì, la Nolfi ha mantenuto il punto e lunedì si mangia. Si rende conto da sola che non è così che funziona.  La mensa parte, è vero, ma i dubbi restano.

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