“I soldi sono stati usati per altro“. Parole che mentre il sindaco di Anzio, Luciano Bruschini, diceva “non so” ha pronunciato in Consiglio comunale -rispondendo a una precisa domanda del consigliere Candido De Angelis – l’ex dirigente dell’area finanziaria Franco Pusceddu.
I soldi sono quelli del progetto di sostenibilità del porto di Anzio, co-finanziato dall’Unione europea nell’ambito del progetto Life. La procedura era partita, c’è stato un confronto pubblico, i professionisti hanno lavorato ma i compensi non li hanno mai visti. La Capo d’Anzio li ha usati per altro, oggi se ci si collega al sito viene proposto il business dei casinò sulle navi da crociera.
La situazione? L’Europa ha chiesto indietro i soldi poiché il progetto non è partito e ancora non vede un euro, anzi è stato respinto il piano di rientro avanzato dalla Capo d’Anzio con il rischio che si finisca nella “black list” dei finanziamenti dell’Unione se non che venga addirittura avviata una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia.
Chi non ha ancora visto un euro sono anche i professionisti che hanno lavorato alla prima fase del progetto e dopo diversi solleciti hanno presentato istanza di fallimento nei confronti della Capo d’Anzio.
La società rischia di finire mestamente la sua “mission” nelle aule del Tribunale di Velletri perché i soldi della Ue sono stati “usati per altro“. Esigenze della società, sicuramente, spese che andavano affrontate, ma questa storia la dice lunga su com’è stata e com’è ancora gestita l’intera vicenda porto. Ieri l’ex presidente D’Arpino è stato categorico rispetto al sindaco che non si riprende le aree, ad esempio, arrivando a definirlo un “senza palle“, inteso come poco coraggioso evidentemente. Per questo temiamo che il Life sia solo la punta dell’iceberg….
Che dire ….e me cojioni !!!! Com’è possibile che si arrivi a tanto nel nostro paese e non succeda nulla. Tutto normale usare i soldi pubblici a questa maniera?????
"Mi piace""Mi piace"