Porto, il bando impossibile per placare la maggioranza

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Le cronache che arrivano dal Comune di Anzio ci regalano un’amministrazione che sembra alle battute finali. Luciano Bruschini farà di tutto per evitare una fine ingloriosa, anzi sta già facendo, ma ha cominciato a incontrare ostacoli inattesi. Come qualche giovane consigliere che ha alzato la testa.

Due le questioni sul tappeto: la mozione contro la realizzazione di centrali a biogas (autorizzata, dal Comune nessuna osservazione a suo tempo) e a biometano (in valutazione alla Regione) e la vicenda porto.

Sulla prima le firme bipartisan, comprese quelle di alcuni assessori,  costringerebbero il sindaco ad aprire la crisi perché sfiduciato su un argomento del quale, come al solito, ha detto che “non sapeva” quando le carte erano già in Comune. Provano a togliere le castagne dal fuoco con una mozione che rivede il regolamento De Angelis, Fontana e Maranesi, cercando di spostare il tiro mettendo norme diverse da quelle esistenti e che difficilmente troverebbero applicazione per la centrale già autorizzata. E’ comunque un tentativo. Come quello di una ulteriore iniziativa che provi a bloccare i malumori in maggioranza.

Ma il sindaco sa che potrebbe non bastare e così nell’incontrare i consiglieri che sono pronti a mandarlo a casa è tornato sulla vicenda del bando del porto. Ancora una volta – stando a quanto si riferisce in ambienti politici e da più fonti – ha detto una cosa in sede di confronto con il socio privato e un’altra in Comune. Qui avrebbe di nuovo promesso il bando, addirittura indicando nell’1 marzo la data e garantendo che si fa come dice lui, anzi trovando pure chi è disposto a dargli fiducia per l’ennesima volta.

Senza sapere che il bando è improponibile, come da questo umile spazio si ripete da mesi, e che per mettere l’intero porto a gara si deve andare in Regione e dire “abbiamo scherzato“. Perché con la determina del 4 aprile 2014, si approva l’inversione del crono-programma e gli allegati. Vale a dire il business plan della Capo d’Anzio che prevede la fase 0 e 1 di sistemazione dell’interno ed eventualmente la fase 2 per il molo esterno. Tutto ricorrendo a finanziamento.

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Di bando si può anche parlare, certo, e si può anche immaginare di fare una nuova gara, una volta avuto l’ok di una Regione che potrebbe anche essersi stancata, ma intanto la Capo d’Anzio moribonda ha bisogno di iniziare a essere operativa. Altrimenti avremo perso tutto.

Meglio placare la maggioranza o fare il porto?

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