C’era il comitato “La Vignarola nel cuore” e c’erano i ragazzi richiedenti asilo, insieme a chi li sostiene dal primo momento, a dire che “Non fermi la solidarietà sparandoci addosso“.
Due vicende solo apparentemente lontane, intorno alle quali in piazza Pia ci si è ritrovati senza bandiere. Ci sono argomenti, del resto, che superano qualsiasi steccato e così è stato oggi.
Nessuna bandiera di partito, ma chi vuole capire da una parte – è il caso della proposta per l’area “Puccini” deliberata dalla giunta – e dall’altra chi ha voluto esprimere, oltre i comunicati ufficiali, la vicinanza agli immigrati dopo che uno di loro – nei giorni scorsi – è stato colpito da uno sparo.
Capire ciò che sta avvenendo a “Puccini” serve a evitare ulteriori scempi sul territorio. Fermo restando che una cubatura lì è prevista dal piano regolatore, perché “spacchettare“? E’ o meno una variante? Sopratutto, chi ci garantisce che domani non avviene come con la convenzione “Federici” e cioè che non essendo più conveniente un albergo si chiede di rivedere il progetto per centro commerciale e residenze?
Domande alle quali non si è risposto nella sede dovuta, quella del Consiglio comunale, titolato a discutere di urbanistica. Pazienza quelli di maggioranza, allineati e coperti, ma gli zelanti (a volte) consiglieri di opposizione non si sono accorti che è stata tolta loro una prerogativa con l’approvazione solo in giunta di quella che vuole essere fatta passare come “variante non sostanziale” quando, di fatto, è sostanziale eccome?
Capire, continuare a battersi, immaginare anche un’alternativa se necessario, chiedere intanto l’intervento della Regione Lazio. I tempi stringono.
Poco distante c’erano i ragazzi dei centri di via Armellino, dove c’è stato lo sparo, via Sele a Nettuno e dell’hotel Succi. Al loro fianco i tanti che in questi mesi gli sono stati vicini con ogni mezzo, esprimendo solidarietà concreta. Quella che, appunto, gli spari non fermano. In piazza anche a dire che si tratta di esseri umani, sui quali qualcuno forse ha fatto “affari” con complicità tutte da capire, ma che sono già vittime e non c’è alcun bisogno di infierire su di loro.
Una domenica diversa, insomma, il modo per dire che c’è una città che sente ancora il bisogno di dire la sua. Sarà bene non mollare.
Ps: vicenda porto, al contrario del trionfante comunicato dopo la mancata concessione della sospensiva sul ricorso del Pd relativo al bilancio, stavolta sindaco e assessori tacciono. Eppure la Capo d’Anzio, società al 61% del Comune, ha vinto nel merito. La gestione può finalmente partire, perché questo silenzio?