Prendiamo finalmente coscienza che nella città dello sbarco alleato del ’44, quella dove il 22 gennaio è stato scelto come “Giornata della pace” dal Consiglio comunale, quella che ha voluto come cittadino onorario un pacificista qual è Roger Waters, non è più tempo di rievocazioni di guerra.
Sul Granchio prima e su questo umile spazio, poi, si sostiene da tempo che “giocare” alla guerra non serviva a nessuno e che di quel drammatico evento andasse ricordato altro.
Ora, anche a fronte di quanto accaduto a Parigi, il sindaco Luciano Bruschini ha deciso di non fare rievocazioni di carattere bellico. Bene, complimenti sinceri. E’ una decisione giusta e condivisibile.
Si parta da qui, subito, per fare di Anzio città dello sbarco un punto di riferimento mondiale come realtà promotrice di pace. L’occasione ce l’ha data proprio Waters con il suo film. Non facciamocela sfuggire.