Cena dello chef, la serata che fa del bene e batte i pregiudizi

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Gli chef nel “backstage”

E’ andata in scena mercoledì sera la sesta edizione della “Cena dello chef“, iniziativa del Rotary club “Golfo d’Anzio” in collaborazione con quello di Roma sud. Un appuntamento ormai consueto, come ha ricordato il presidente Alfredo Cugini, realizzato d’intesa con alcuni ristoratori locali (Romolo al Porto, Alceste, Grecale, Turcotto, Satricum, Nuova Fattoria, il Folle) e aziende del territorio, dove ogni commensale paga un biglietto per progetti di beneficenza. Fino allo scorso anno c’era uno chef “stellato” a dare ulteriore lustro alla serata, quest’anno l’infaticabile organizzatrice Maria Letizia Mingiacchi ha deciso di puntare sui rappresentanti locali. E ha fatto bene. Certo, un Antonello Colonna o un Niko Romito sono il “nome”, altrettanto Filippo Lamantia o Gennaro Esposito, ma nelle “slide” che sono andate a corredo della serata nel salone dell’hotel “Lido Garda” – Giovanni Garzia non si tira mai indietro quando è chiamato in causa – è stato giustamente sottolineato un aspetto importante: i ristoratori di Anzio e Nettuno che si mettono a disposizione, gratuitamente, e che fanno “squadra“. Ha ragione Walter Regolanti a sottolineare come servirebbe maggiore mediatica attenzione per un evento simile.

E’ il segno evidente di come si possano superare, in nome della solidarietà, le “rivalità” quotidiane. E’ uno dei pregiudizi che viene meno, quello di pensare che attività del genere non siano in grado di collaborare tra loro. Invece sembra che lo abbiano sempre fatto e grazie all’apporto dei ristoratori locali – oltre che dei partecipanti alla serata – quest’anno ci saranno corsi per la disostruzione delle vie aeree nei bambini e – a Roma – uno sportello di sostegno psicologico multilingua.

Sono i “service” individuati dal Rotary per l’edizione 2015. Nel corso degli anni sono stati sostenuti – arrivando con questa edizione a una raccolta di circa 100.000 euro – progetti locali e non. Tutti di assoluta importanza. Ecco il secondo pregiudizio battuto: siamo abituati, a torto, a pensare al Rotary come a un club di persone con la puzza sotto al naso. Una cerchia ristretta, chiusa, solo per amici degli amici. La “Cena dello chef” dimostra l’esatto contrario, coinvolgendo persone di ogni genere e – diciamolo – con più gente di Anzio e Nettuno ogni anno che passa. E’ un modo per raggiungere l’obiettivo ma anche per far conoscere il Rotary stesso. Che, alla fine, può piacere o meno, però le cose le realizza.

Infine un doveroso cenno all’istituto alberghiero “Marco Gavio Apicio“, ai ragazzi che l’altra sera si sono cimentati fra accoglienza, tavoli e cucina, ai loro docenti, alla dirigente scolastica Antonella Mosca. E’ una scuola di eccellenza per il territorio e per la serata non ha mai fatto mancare il suo apporto fondamentale. Altro esempio di perfetta sinergia.

Appuntamento al 2016!

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