Quelli della mia generazione ricorderanno, se non a memoria, che a scuola si studiava la “Spigolatrice di Sapri”. Il verso “eran trecento, erano giovani e forti….” rimbalza forse anche nella mente di qualcuno più giovane che nei moderni programmi di formazione in qualche modo lo avrà almeno sentito. Se quella spedizione purtroppo finita male, doveva servire a rivoltarsi contro i Borboni nel regno delle due Sicilie, ce n’è stata una – 90 anni dopo – che la rivoluzione l’ha fatta davvero. In silenzio, o quasi, con coraggio e grande capacità. E’ quella delle 21 donne che “fecero la Costituzione”, come ci ricorda il libro di Angela Iantosca e Romano Cappelletto (edizioni Paoline) che lunedì 5 giugno alle 18 presentiamo ad Anzio, presso la sala consiliare di Villa Sarsina. L’iniziativa dell’associazione “Oltremente” dell’infaticabile Maria Teresa Barone è patrocinata dal Comune.
Nel dorso di copertina si legge: “Chi sono le ventuno donne che hanno contribuito all’elaborazione della Costituzione italiana? Quali sono le loro storie, la provenienza, le battaglie che hanno portato avanti, sacrificando spesso la vita privata e la propria famiglia in nome di un bene comune? Questo libro prova a raccontarlo attraverso le loro stesse voci, con una narrazione in prima persona che restituisce ai lettori la passione di chi ha partecipato alla ricostruzione di un Paese appena uscito da una devastante guerra. Il testo, rivolto agli studenti delle scuole secondarie di I e II grado, intende ricordare quelle figure, spesso dimenticate, che hanno lottato senza mai tirarsi indietro e mostrare quanta strada ci sia ancora da fare, oggi, per attuare i princìpi e le battaglie di ieri”.
Si scoprono, leggendo il libro, tante cose che oggi diamo per scontate e allora non lo erano. Anzi. Si comprende come sui diritti fondamentali lo “sguardo” delle costituenti è stato decisivo. Non era facile essere lì, in un’Italia che metteva al margine le donne, le relegava a ruoli secondari, essere protagoniste di un passaggio epocale. Eppure seppero tenere testa agli uomini, ci misero coraggio, capacità, lungimiranza. Il libro le “restituisce” attraverso i loro racconti, riportandoci all’attualità e a quanto sui diritti nulla sia acquisito per sempre. La parafrasi è azzardata ma ci sta: “Eran 21, erano giovani e forti”. E hanno scritto pagine indelebili e attualissime. Vi aspetto lunedì.
