Porto, Falasche e liti di maggioranza. Buon Natale

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Vengo “tirato” per la giacchetta sulla vicenda porto dopo che Anna Marracino – capogruppo Pd – ha chiesto formalmente la decadenza della concessione. Qualcuno, nel Pd, si è risentito e la consigliera Lina Giannino ha sottolineato come sarebbe un errore. Nel programma elettorale a sostegno del sottoscritto era nero su bianco questo passaggio: “Trattare con la Regione Lazio affinché sia parte attiva del progetto, liquidando il socio privato della Capo d’Anzio. Coinvolgere ove necessario l’Autorità di bacino che ha mezzi anche finanziari per la realizzazione dell’opera che veda come prioritaria la riqualificazione del bacino interno e l’escavo del canale di accesso. Il mega progetto può attendere”. Avessimo vinto – ma com’è noto è andata diversamente – avremmo chiesto alla Regione di intervenire immediatamente e in tal senso, soprattutto per l’escavo, avevamo chiesto l’impegno dell’assessore regionale Mauro Alessandri. Abbiamo perso e il Pd è all’opposizione. Se la Capo d’Anzio non ha rispettato una che è una delle prescrizioni della concessione ottenuta nel 2011, se la Regione Lazio è stata fin troppo magnanima fino a oggi, se il socio privato offre l’elemosina di 5 milioni di euro al Comune per prendersi il 61% della concessionaria e torna a parlare di un fondo maltese, se apprendiamo che l’ex sindaco Luciano Bruschini ha fatto di tutto per bloccare la causa contro Marconi e la sua Marinedi, se vogliamo dare seguito al programma, fare il porto coinvolgendo la Regione e liquidando il privato (che dovrebbe pagarci, a dire il vero…) partiamo con il dire che quella concessione è stata fatta “marcire” e che va restituita. Affinché il porto resti pubblico, come doveva essere nelle intenzioni che portarono alla costituzione della “Capo d’Anzio”. Una società oggi prossima al fallimento. Bacino pubblico, con l’intervento dell’Autorità portuale, per il quale aprire un confronto immediato con la Regione Lazio. Porto pubblico, come intendevamo quando si propose di ricapitalizzare la società con un azionariato popolare. Perché è facile dire che non si propone mai niente, in realta quando le proposte arrivano ci si affretta a dire – nel centro destra di ieri e di oggi – che tanto “non si può”. Ed è facile dire “il progetto va rifatto”. Dimenticando che se arriva chi mette i soldi e si prende la Capo d’Anzio nelle condizioni attuali realizza anche l’ampliamento. Anche per questo occorre revocare la concessione e sedersi con la Regione, perché è ormai chiaro che quel raddoppio non serve.

Diverso è il discorso interno al Pd, alle sue componenti, a chi oggi “corre” in Regione come anni fa faceva con Montino e Astorre affinché si dicesse che le procedure (“correttamente individuate” secondo il Ministero dei lavori pubblici, verbale della conferenza dei servizi) erano sbagliate. Mi spiace, non mi appartiene. E bene è stato fatto a presentare una mozione: vediamo chi la vota e chi non.Chi “fa” politica ha commesso già fin troppi errori sulla vicenda porto, li ho riassunti qui ormai quasi tre anni fa, citando un intervento di tre anni prima. Troverete molti nomi che ancora sono protagonisti

A proposito di mozioni, se si arriva a quella di sfiducia per il sindaco, va votata. Resta al suo posto? Se ha la maggioranza, auguri! Si “rafforza”? E pazienza, ma va detto chiaramente chi è con lui e chi non. Chi è con un “sistema Anzio” che è in perfetta continuità con quello precedente e chi non. Unica nota positiva, in questi mesi, il bilancio di previsione che andrà in Consiglio prima della fine dell’anno. Non era mai successo e ne va dato atto.

Per il resto il clima in maggioranza è molto “frizzante”, si legge di liti e minacce, dimissioni e disaccordo sulla presidenza del Consiglio comunale. Intanto dal Falasche arriva una smentita che conferma quanto uscito sui media: la società si è rivolta ad Alessandroni – guarda caso – che ha reso nota la mail dell’azienda appaltatrice delle mense ed è quindi una fornitrice del Comune. La società voleva gratis la cena di Natale, “come d’accordo” o giù di lì con lo stesso assessore. Una banalità, direte, ma è il segno di come continuano ad andare le cose. Non sappiamo, ad esempio, se sia finalmente definito il pagamento di quanto il Falasche deve al Comune. Ed è un piccolo risvolto di quanto emerge chiaramente dalle diverse indagini che riguardano esponenti della maggioranza vecchia e nuova, i quali a parere di chi scrive hanno anzitutto una responsabilità politica. Quella penale se la vedranno nei Tribunali.

E comunque auguri, buon Natale a tutti. Ne abbiamo bisogno

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