“Irrevocabile coerenza”, la finta crisi nei versi di un sonetto

Ricevo e pubblico, da chi segue questo spazio e ha avuto già  il gentile pensiero di dedicarmi dei versi, un sonetto sulla vicenda della crisi ad Anzio, con dimissioni “irrevocabili” date e poi puntualmente ritirate. In rima viene riassunto – al meglio – l’accaduto

sindaco-nolfi-cafà

“Irrevocabile coerenza”

Quanno che er zole, ormai n’focato, se cala dentero ar mare.. l’occhi se ‘ncanteno e smetti de penzare…

Immerzo in tutta sta’ magia te vie’ n’ magone d’umana nostargia…

Che’ la natura nun è come sta’ gente che gioca cor potere… e nun è mai coerente

La natura ha cicli, leggi, anco stagioni.. che nun cambieno mai bandiera e posizioni!

La natura, puro, è signora der creato ma nun scenne a compromessi pe’ seguì er capo…

Che malinconia dovesse mette n’mostra, spegnete ste’ lucine e scennete da sta’ giostra!

Er zole c’ha lasciato e pronto tra n’momento, se illumina d’incanto tutto er firmamento

Er core sa ricrea dinanzi a sto’ cospetto che esige, questo si… “irrevocabilmente” tutto er rispetto.

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