Porto, gli ormeggiatori perdono il ricorso

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L’originario progetto della Capo d’Anzio per il raddoppio del porto

Dichiara il primo irricevibile ed i secondi inammissibili“. Il primo è il ricorso delle cooperative di ormeggiatori, i secondi i “motivi aggiunti” che la “Sant’Antonio” e la “Piccola pesca” hanno presentato al Tribunale amministrativo regionale del Lazio.

Dopo mesi di attesa il Tar ha deciso e ha respinto i ricorsi, confermando così la Capo d’Anzio – società al 61% del Comune – unica concessionaria dell’area.

I ricorsi – ai quali se ne era unito uno analogo del Circolo della vela di Roma – erano stati presentati quando la società aveva fatto richiesta delle aree per avviare la cosiddetta “fase 1” del progetto di gestione, una volta invertito il cronoprogramma dell’opera.

Ogni tentativo di mediazione era andato fallito e di recente personale della società che stava effettuando dei rilievi era stato anche aggredito.

Si scrive, speriamo, la parola fine a una vicenda annosa. Gli ormeggiatori, che non hanno accettato alcuna proposta fatta dalla società ritenendola inadeguata, rischiano ora di restare con un pugno di mosche.

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