Ero all’università quella mattina, ero laureato da tempo ma passavo lì per questioni legate alla malattia di mio padre. Si capì subito che era successo qualcosa di inaudito. L’uccisione di una studentessa – Marta Russo – dopo la quale vennero i concitati giorni delle indagini.
La vicenda oltre a scuotere chi scrive, tenne con il fiato in sospeso un intero Paese.
I clamorosi arresti, gli indagati eccellenti (uno dei quali violentemente apostrofato ad Anzio, mentre faceva la spesa, mesi dopo) quindi un processo che ha portato a una sentenza definitiva e a una condanna. Che è stata scontata. Una verità giudiziaria c’è stata e hanno pagato sia Salvatore Ferraro che Giovanni Scattone.
Quest’ultimo è stato assunto in una scuola romana per insegnare psicologia. E’ un uomo libero, in un Paese che è (dovrebbe essere) la culla del diritto. Si è scatenato un putiferio e lui ha deciso di rinunciare all’incarico.
Francamente non capisco. Hanno vinto i giuristi da bar, il popolo dei censori di facebook, quelli che in molti casi preferiscono che la legge si applichi agli altri e si interpreti per gli amici. No, questo non è un Paese come quello che avevano immaginato i padri costituenti.
Scattone si è sempre detto innocente, è stato condannato definitivamente e ha scontato la sua pena. Perché non basta per insegnare? Chi ha deciso una sorta di pena “accessoria”?
E già che ci siamo, siccome sia lui sia Ferraro vennero ospitati a “Porta a porta”, mi chiedo quale reato abbia commesso Bruno Vespa nell’invitare una delle parti – la figlia – nell’annosa vicenda Casamonica. Potrà sembrare fuori luogo, inopportuno, ma su funerali che le famiglie Rom da sempre fanno in quel modo, un giornalista cerca tutte le fonti possibili.
I novelli scienziati della comunicazione dimenticano che un giornalista ha il dovere di far parlare gli altri per far comprendere all’utenza. Che può indignarsi e cambiare canale, decidere di non vedere più quel programma, ma non chi va invitato e chi deve restare fuori.
Altrimenti aveva ragione Orwell: tutti gli animali sono uguali, ma i maiali sono più uguali di altri…