Il consigliere comunale Andrea Mingiacchi ha annunciato via facebook che domani nel corso dell’assise civica proporrà un regolamento dei rapporti tra Comune, associazioni e comitati di quartiere. Si farà – speriamo – finalmente chiarezza. Abbiamo espresso lì l’idea di evitare il sostegno ad associazioni o comitati nella compagine dei quali ci fossero consiglieri comunali e/o amministratori, candidati alle elezioni. Altri hanno affermato che ciò che associazioni e comitati fanno va debitamente rendicontato. E’ un primo passo. Certo non è “il” problema più urgente di Anzio ma è uno dei più seri.
Semplicemente perché attraverso associazioni si è gestita – ad esempio – la programmazione estiva. A scorrere le determine dirigenziali con le quali vengono liquidate le prestazioni si scopre che in molti casi la fattura presentata al Comune di Anzio è la prima che emettono. Strano ma vero. Eppure nella programmazione, leggiamo sempre dagli atti, si è “reso indispensabile l’utilizzo di operatori economici, con esperienza qualificata nel settore, per la gestione degli aspetti di carattere organizzativo e di rapporti con gli artisti“.
Sono così esperte nella loro materia che non fanno spettacoli, né organizzano manifestazioni o simili, se non ad Anzio.
Normale? Può darsi, ma ci piace segnalare questa singolarità. L’ultima fattura numero 1 della serie è quella presentata dall’associazione Culturale Sophy Arte Musica, per organizzazione e gestione opera lirica “La Boheme” andata in scena l’8 agosto. Costo per la collettività: 10.000 euro. Criteri della scelta? Come per altre manifestazioni l'”espresso parere autorizzatorio del sindaco“. In iniziative estive analoghe l’autorizzazione, invece, è dell’assessore Laura Nolfi.
E questa fattura numero 1 è solo l’ultima della serie nell’ambito dell’Estate blu. La trasparenza, quando c’è, fa scoprire tante cose. Per questo si preferisce non attuarla completamente.