Biogas e giocolieri, è ora di finirla

giocolieri

Da sinistra Bernardone, Alessandroni, Placidi e Bruschini

Abbiamo tutti dentro un mondo di cose: ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci, signore, se nelle parole ch’io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sé, del mondo com’egli l’ha dentro? Crediamo di intenderci; non ci intendiamo mai!” Ci soccorre l’immenso Luigi Pirandello per raccontare ciò che è accaduto e sta accadendo ad Anzio con le centrali biogas. Dai  “Sei personaggi in cerca d’autore” del drammaturgo possiamo tirar fuori diverse figure di Anzio che cercano non solo autore, ma di far passare la propria linea, possibilmente senza dire la verità ai cittadini.

Che è disarmante e semplice: il Comune, il sindaco Bruschini e l’assessore Placidi, ha dato parere favorevole all’impianto della “Spadellata” senza mai consultare nessuno e di fronte alle proteste dei cittadini ha cercato di fare marcia indietro con la puerile scusa del “non sapevo“. I cittadini si sono mobilitati dopo che è stata resa nota la notizia di un secondo progetto, in via delle Cinque Miglia.

In tutto questo la maggioranza ha vacillato, Alessandroni ha consegnato una lettera al sindaco dopo che in riunione si è detta una cosa e le colleghe Nolfi e Cafà ne hanno fatta comunicare un’altra (oh… lesa maestà!), oggi ha chiesto un chiarimento dopo la vicenda dimissioni sì-dimissioni no, dicendo che i giocolieri non servono. Ma dai?

Placidi ha avuto la fortuna di non essere nemmeno sfiorato durante il lungo dibattito in Consiglio comunale (che bravi questi consiglieri di opposizione, il manovratore non va disturbato….) nemmeno per sentirsi dire cosa era andato a comunicare in Regione, dando il parere favorevole. Il presidente della commissione ambiente, Geracitano, incompatibile per opportunità in quel ruolo, annuncia dal suo giornale che la commissione stessa si è riunita – ma nel Comune 3.0 non c’è traccia di convocazione all’albo pretorio – e ha deciso che un altro impianto non si può fare. Intanto il Pd aveva chiarito la sua posizione in una conferenza stampa, fatto depositare al capogruppo Andrea Mingiacchi una lettera nella quale chiedeva tra l’altro la revoca del parere sul primo impianto, ma il giorno dopo il consigliere sempre del Pd Ivano Bernardone insieme alla collega Valentina Salsedo (ex Forza Italia, ora del neo gruppo “Noi con il cuore”, dov’è affiancata politicamente da chi alle ultime elezioni era contro il sindaco Bruschini….) ha chiesto garanzie, mentre in Comune nominavano l’avvocato Carlo Malinconico per il ricorso al Tar. Finita? Macché… Il capogruppo di quel che resta di Forza Italia, Millaci, ha invitato il sindaco a fare squadra. L’opposizione di centro-destra, intanto, ha chiesto un altro Consiglio comunale e abbiamo – perché siamo ad Anzio, non potrebbe essere altrimenti – due comitati contro le centrali. Così come, in amministrazione, c’è chi è più favorevole alla prima e chi alla seconda. Si dice, ma gli interessati smentiscono a gran voce, che per la prima sia Placidi a spingere, per la seconda Zucchini. Il tutto dopo che c’è voluto una sorta di conclave per una mozione concordata e oggi, di fatto, carta straccia o quasi.

Risultato? Al Tar, se non altro, si prenderà tempo, quello necessario a mandare in Regione alla valutazione di impatto ambientale anche la seconda centrale. Il rischio del quale nessuno parla – salvo il comitato No Biogas –  è che ce le ritroveremo autorizzate entrambe. E che  per lavorare avranno bisogno non dei rifiuti di Anzio e Nettuno ma di mezza provincia di Roma. Certo, daranno lavoro, qualche consenso elettorale, ci diranno che risparmieremo sui rifiuti, ma è questo lo scenario. Perché va accontentata la “politica“, mica la città. Se invece davvero si è contrari, si vada a dire no alla conferenza dei servizi per via Cinque Miglia e si revochi il parere per la Spadellata. Troppo tardi, vero?

E’ un sistema che si muove così e che è agli ultimi fuochi. Un’amministrazione seria doveva avere il coraggio di dire: chi sei? Bene, ho visto il tuo progetto e mi rendo conto che il ciclo dei rifiuti va chiuso. Sappi che sono contraria per principio, ma non esistono norme regionali stringenti e se proprio vuoi farla ad Anzio non avrai vita facile, ma intanto possiamo mettere dei paletti. Il primo è che mi confronterò con i cittadini, domani convoco un’assemblea pubblica. Il secondo che se vuoi realizzarlo non potrai utilizzare più dei rifiuti prodotti ad Anzio e Nettuno. Come? Non è remunerativa con circa 20.000 tonnellate? Mi spiace, cercati un altro posto. Ah, si può ragionare? Benissimo, facciamo un piano per mandare a metano i mezzi pubblici, come contribuisci? Quanti ne compri l’anno?

Invece, giocolieri del potere o politici di lungo corso, fate voi, hanno usato il metodo delle segrete stanze e non hanno avuto nemmeno il coraggio di dire la verità in Consiglio comunale. Oggi si cerca di apparire, mettere pezze, si finge di intendersi – parafrasando Pirandello – ma ognuno va per la sua strada. Che non è quella della città. Per questo è ora di farla finita.

 

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