Superficialità, poca trasparenza e soldi a pioggia. L’atto d’accusa della Ragioneria dello Stato

Una premessa è necessaria e vale come attenuante generica: le norme sulla pubblica amministrazione cambiano di continuo, quelle sulle assunzioni negli enti locali non ne parliamo, quindi non è facile stargli dietro. Detto questo ciò  che emerge dalla relazione completa della Ragioneria generale dello Stato nei confronti del Comune di Anzio fornisce un quadro disarmante della gestione relativa al personale, ai dirigenti, agli incarichi esterni.

Quando i giornali parlavano di scarsa trasparenza, quando Paride Tulli dall’opposizione o Mario Pennata dalla maggioranza sollevavano alcune questioni erano considerati alla stregua di scemi del villaggio. Erano trattati con la stessa superficialità che notiamo adesso di fronte alle contestazioni, messe nero su bianco, dai servizi ispettivi di finanza pubblica. Che in molti casi affermano ciò che danni si andava denunciando. In altri (pochi), invece, riconoscono che l’ente ha agito secondo le norme.

Norme presumibilmente violate, sentenze della Corte dei conti, pareri, cavilli, c’è molto di questo nella relazione ma ci sono anche accuse precise che spiegano e approfondiscono i 27 punti già noti per sommi capi. Il Comune “non ha provveduto ad adottare atti formali di ricognizione delle spese di personale e della loro incidenza sulle spese correnti”. Tra il 2007 e il 2012 a fronte di una diminuzione del personale la spesa è aumentata di oltre 800.000 euro “con un aumento percentuale pari all’8,89%”

Quando si diceva che le dotazioni organiche cambiavano di continuo, per esempio, il sindaco rispondeva che erano le norme. Ora l’ispezione dice che “il ricorso a successive modifiche e integrazioni dei provvedimenti adottati vanifichi l’efficacia di tale strumento di programmazione”. Singolare quello che è avvenuto con le mobilità esterne. Durante la verifica, per ciascuno dei casi “non è stata fornita copia del relativo avviso di mobilità che l’ente sostiene essere stato pubblicato all’epoca sul sito web”. Sul quale, invece, è notorio, la trasparenza non è mai stata il massimo. Degli avvisi, comunque, non c’è traccia: “non è stato possibile esaminare”. Messi sul web, come sostiene il Comune, e volatilizzati…

Sulle procedure di stabilizzazione, avviate nei casi contestati solo dopo procedura presso l’ufficio provinciale del lavoro, l’ispezione ritiene “che maggiore trasparenza e correttezza avrebbero richiesto il rituale avviso pubblico”.

Singolare quanto avvenuto con il Centro orientamento al lavoro, misterioso oggetto (ben remunerato) del Comune. I due incarichi “sono stati conferiti senza l’esperimento di una procedura comparativa” prevista dal regolamento comunale e “va evidenziato che i due collaboratori erano stati in precedenza selezionati dall’agenzia di lavoro interinale Orienta che in un primo momento ha fornito lavoro interinale per il funzionamento dello stesso centro”.

Non solo, mentre il Comune scrive che “le spese ascrivibili alla tipologia studio e consulenze è pari a zero”, l’ispezione rileva i soldi spesi e la “non regolarità” degli incarichi affidati. Così come la mancata comunicazione alla Funzione pubblica di tutti gli incarichi, comprese le difese in giudizio dell’ente. Una “pezza” viene messa a ispezione in corso e sul sito web del Comune (altra “invenzione” di chi denunciava….)  “seppure in maniera frammentaria” qualcosa appare. Peccato che “non c’è un unico elenco”. Ognuno va per suo conto.

Vengono rilevate, inoltre “cospicue risorse” inerenti “convenzioni con soggetti pubblici e privati diretti a fornire ai medesimi soggetti, a titolo oneroso, consulenze e servizi aggiuntivi rispetto a quelli ordinari”.

Singolare quello che avviene con i compensi per incentivare la produttività e il miglioramento dei servizi. Si va dall’estate 2010 al progetto Bandiera blu, dal porto al museo, al recupero morosità delle mense scolastiche, fino al recupero Ici e Tia, dalla manutenzione delle strade alla sicurezza estiva. “Si segnala la genericità nella descrizione delle attività affidate al personale” ma addirittura l’approvazione in giunta – per le iniziative del 2013 “in data successiva a quella dello svolgimento”!!!

Singolare quello che avviene con la Tia. Oggi i cittadini pagano i crediti inesigibili, ma al personale è stato liquidato un compenso aggiuntivo per la Tia evasa e l’ispezione parla di “erogazione non consentita di compensi incentivanti”. Comunque “senza entrare nel merito in questa sede si pone la questione di ritenere ammissibile o meno che i proventi di tali progetti possano essere utilizzati per corrispondere ai titolari di posizione organizzativa compensi aggiuntivi al normale trattamento accessorio”.

Le posizioni di alta professionalità conferite dal segretario? “Non in linea” e decise “senza delibera di giunta che le istituisca”.

Rispetto alle indennità di risultato dei dirigenti (aumentate negli ultimi anni) si rileva che “in nessun atto viene indicata la percentuale assegnata e l’indennità di posizione attribuita dal 2009 in poi risulta più alta di quella indicata nel contratto”. A fronte di questa contestazione “in sede di verifica nessun atto ufficiale è stato fornito dal Comune che formalmente giustifichi tale incremento”. Certo è che “si evidenzia una assoluta mancanza di trasparenza nel non definire esattamente, nemmeno nei singoli contratti con i dirigenti, né l’importo né la percentuale dell’indennità di risultato”.

Il riferimento alle indennità per il nucleo di valutazione per l’ex direttore generale e il segretario erano già note e vengono ribadite. Secondo l’ispezione non ne hanno diritto avendo già ben altra retribuzione. E chissà che proprio mentre si lamentava con il “Corriere della sera” dei “tagli” ai maxi stipendi lo stesso segretario non percepisse i diritti di rogito oggi in parte contestati dall’ispezione…

Segretario al quale viene garantito il cosiddetto “galleggiamento” che lega la sua retribuzione a quella dei dirigenti e per il quale “si ritiene che maggiore trasparenza e correttezza dell’azione amministrativa avrebbe richiesto un provvedimento amministrativo”….

Già: trasparenza, correttezza. Ci siamo sgolati e leggere queste pagine non fa piacere.  Sapere che il proprio Comune è stato gestito, secondo gli ispettori, in modo diciamo singolare non è bello. Apprendere negli ambienti che secondo i diretti interessati e il sindaco sarà una bolla di sapone è ancora peggio.

L’8 marzo “affolato”, mezzo pagato (da noi) e una lettera aperta condivisibile

Cose che capitano, errori che si commettono soprattutto quando il mezzo informatico è più “veloce” di chi vorrebbe domarlo. Riprendo il discorso sull’8 marzo e il doppio appuntamento  previsto ad Anzio perché la parte iniziale è misteriosamente “saltata”.  Due iniziative che hanno portato, fra l’altro, alla lettera che segue queste riflessioni.

Lo riprendo anche perché, nel frattempo, l’assessore Roberta Cafà ha precisato che non c’è alcun dualismo tra le cose e tantomeno tra assessori donna e consigliere comunali. Ne prendo atto. Resta il fatto che all’iniziativa a Villa Sarsina su stalking e femminicidio se ne sovrappone una dello stesso Comune (quando tanto e quando niente) rivolta alle scuole la mattina, a chiunque voglia nel pomeriggio di sabato e nella mattina di domenica.

Da una parte le consigliere comunali di maggioranza (Piccolo, Salsedo, Fontana), dall’altra le le assessori donne (Cafà e Nolfi) che, invece, hanno proposto “iniziative inerenti la difesa personale”.  Nessuno scontro a distanza, assicura la Cafà, e ripeto: ne prendo atto. Comunque nel primo caso oltre la sala di Villa Sarsina non risultano né ci sono contributi di alcun genere (e ci mancherebbe) nel secondo pagheremo, noi cittadini, 3.500 euro. Tanto è scritto nella delibera con la quale si approva un programma (non allegato) e si dà mandato di liquidare la somma alla “Federkravmaga – Fkmi (Federazione Krav Maga Italia – difesa personale civile e professionale), che ha proposto all’Amministrazione Comunale di Anzio di organizzare il progetto  socio-culturale “Antiaggressione Femminile: Vivere sicuri ….si può- Io… l’otto”. Progetto “assunto agli atti al Prot. Gen.5622/2014”. Sarebbe interessante conoscere la data, visti i precedenti del peperoncino, ma tant’è. Due iniziative, a “soggetto”, mentre arriva una condivisibile lettera aperta al sindaco Luciano Bruschini che si riporta integralmente. Va bene ogni cosa possa evitare la retorica dell’8 marzo, ma addirittura pagare è troppo. E’ l’unica cosa che non dice la lettera aperta. Sperare in una risposta del sindaco è troppo, segnalare la cosa è doveroso.

Il testo della lettera che sottoscrivo volentieri 

Gentile Sindaco siamo un gruppo di cittadine e cittadini e rappresentanti di alcuni partiti politici della città da Lei amministrata.

Questa lettera, congiunta e trasversale rispetto ai movimenti e ai partiti politici che l’hanno messa in essere, è un tentativo di chiarirle il nostro pensiero  rispetto alla scelta operata da Lei e dalla sua giunta, di dedicare al problema del femminicidio  due distinte iniziative, una a villa Sarsina l’otto marzo e l’altro il convegno di due giorni tra l’8 e il 9 marzo al liceo Chris Cappell su Stalking e Femminicidio.

Queste iniziative, dedicate e pensate nella giornata della festa della donna, risuonano in modo assordante come di una facile e francamente deludente retorica, riducendo questo grave problema ad una operazione più propagandistica che determinante ai fini di un impegno reale  nella ricerca di risposte  concrete ed urgenti.

Il sospetto è forte di fronte al comportamento di un’amministrazione comunale che, nel corso di tanti anni, non ha mai dato segnali di voler intervenire efficacemente sul problema, applicando, come è  suo dovere fare, tutte le norme previste in tema di prevenzione della violenza di genere e tutela delle donne vittime di violenza.

Per esempio, ci chiediamo, che fine hanno fatto la due mozioni presentate su questa materia,  in due momenti diversi, da fratelli d’Italia una e dal partito Democratico l’altra.

Quella presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia, Davide Gatti e  redatta insieme al gruppo Area Tutela Vittime Fratelli d’Italia in data  15 Novembre 2013, in cui si chiedeva di dare seguito alla raccomandazione del Consiglio d’Europa che istruiva circa la necessità di dare vita ad un centro anti violenza ogni 10.000 mila abitanti e un centro accoglienza ogni 50.000 mila abitanti, si chiedeva altresì, nella stessa mozione, la realizzazione di un progetto di prevenzione del femminicidio sul territorio e l’attivazione di una voce di bilancio specifica per questo problema.

Ed ancora la mozione elaborata da Stefano Colelli e presentata  dai consiglieri del PD il 22 novembre 2013 in cui si chiedeva:a) di creare uno sportello antiviolenza /telefono rosa e b) la definizione  di un piano   per informare, prevenire e promuovere l’uguaglianza dei sessi nelle scuole nonché c) di prevedere una struttura di accoglienza e di recupero per le donne vittime di abusi e violenze e infine d) un centro di ascolto e aiuto anche per uomini che cedono alla violenza.

Esponenti politici di diversi schieramenti hanno segnalato e chiesto azioni concrete per recuperare una gravissima mancanza di strutture ed attenzione nel territorio da Lei amministrato.   E’ un dramma questo, della mancata tutela delle donne vittime di violenza, infatti, che non si può vestire di  nessuna bandiera e colore politico, perché è un tema culturale centrale di civiltà e rispetto che appartiene a tutti. E Lei e la sua amministrazione non ne sentite la responsabilità?

L’associazione Alzaia di Anzio e Nettuno ha dato vita al progetto Luciana centro di osservazione, indirizzo e inclusione sociale per il contrasto alla violenza sulle donne creato da volontarie che si sono formate e che hanno lavorato  per la costruzione di questo progetto,  finanziato interamente dai Centri di servizio del Volontariato del Lazio.

Uno sportello sul territorio di osservazione, sensibilizzazione, prevenzione e ascolto di donne vittime di violenza.  Purtroppo sul territorio di Nettuno. Come mai Lei e la sua amministrazione non avete  previsto uno spazio, almeno questo, in cui accogliere il lavoro di queste volontarie?

Le donne vittime di violenza hanno necessità di  interventi seri, adeguati e  risolutivi del problema, gli slogan, i cartelloni, i convegni ad hoc nel giorno della festa, sono una folkloristica e dispendiosa trovata pubblicitaria che poco hanno a che vedere con il raggiungimento dello scopo finale.

Per favore, sia capace di dare risposte concrete e non fumose dichiarazioni.

Marina Mancini Assistente Sociale Sel Anzio, Dottoressa Chiara Di Fede, referente Dipartimento Tutela Vittime Fratelli d’Italia Anzio

Consigliere Maria Teresa Lo Fazio Partito Democratico Anzio, Consigliere Davide Gatti Dipartimento Tutela Vittime Fratelli D’Italia Anzio

Stefania Salvucci Sel Anzio, Silvia Bonaventura, Villani Riccardo Sel, Anzio

Stefano Colelli Partito Democratico Anzio

Francesco Silvia Partito Democratico Anzio

Manuela D’Alterio  Dipartimento Tutela Vittime Fratelli D’Italia Anzio

Enza Pace  Dipartimento Tutela Vittime Fratelli D’Italia Anzio

Serena Ientile Dipartimento Tutela Vittime Fratelli D’Italia Anzio

Carla Castello Dipartimento Tutela Vittime Fratelli D’Italia Anzio

Arianna Isola Dipartimento Tutela Vittime Fratelli D’Italia Anzio

Giulia Adriani Dipartimento Tutela Vittime Fratelli D’Italia Anzio

Jessica Pane    Dipartimento Tutela Vittime Fratelli D’Italia Anzio

Serena Salvini  Dipartimento Tutela Vittime Fratelli D’Italia Anzio

Maurizio Mariani Portavoce Sel Anzio

Simonetta Pagliaricci Sel Anzio

Roberto Gamba Sel Anzio

Andrea Ramello Sel Anzio

Francesco Alberighini Sel Anzio

Massimo Alberghini Sel Anzio

Marisa Amore Sel Anzio

Clara Lista Sel Anzio

Daniele Audoly Sel Anzio

Comune: il sito, il cassetto e l’informatizzazione infinita delle mense

ImmagineEntrare nel sito del Comune di Anzio nelle ultime ore è stato a dir poco difficile. Assenza di collegamento, a quanto sembra. Non è che una volta entrati si capisce molto ed è facile trovare i documenti. Oggi, in tal senso, si riunisce la commissione trasparenza e viene illustrato dal presidente, Andrea Mingiacchi, un bel lavoro su come il sito non rispetti i requisiti previsti nel 70% dei casi.

Non sappiamo chi l’ha scelto e quanto è costato, ma anziché migliorare le cose le ha peggiorate. Se poi aggiungiamo che gli atti diventano introvabili dopo qualche giorno o vengono inseriti con molta calma, si comprende che dietro al sito ci sono poche idee e anche confuse. Il responsabile delle pubblicazioni? E chi lo sa, cliccando sul relativo link non si arriva da nessuna parte, la pagina è vuota.

Ancora più singolare quello che è successo e succede con il cassetto tributario e le mense scolastiche. Salutato – e giustamente – come il sistema che finalmente consentiva ai cittadini di pagare on line e far avere i soldi al Comune in tempo reale, si è fermato dopo la prima rata della Tia. Nonostante il Comune avesse inviato le lettere a tutti i cittadini per la seconda rata dicendo che si pagava sempre attraverso il “cassetto” si scopriva lì che era necessario l’F24. Un passo avanti e uno indietro. 

Mai come con le mense. Qui tra varie società che si sono succedute siamo arrivati al “cassetto tributario” attraverso il quale, però, non si paga. “Tramite questo strumento – informano dall’ufficio – sarà possibile visualizzare le bollette emesse dal Comune per i servizi refezione e trasporto scolastico e la situazione dei propri pagamenti”. Per effettuarli serve un bonifico o il classico bollettino spedito anche a casa e pagabile – on line, vero – sul sito del proprio istituto di credito. 

Vale la pena, però, ricostruire informatizzazione e costi di un servizio che funzionava e al quale mancavano solo i pagamenti on line e invece è stato “archiviato”. Andiamo con ordine. Nel 2010 affidandosi alla Tecnorg per il “data entry” il Comune ravvisava la necessità di avere un “valido supporto informatico per la gestione diretta di tutti i processi amministrativi e contabili del servizio mensa” e nello scegliere il preventivo si affermava che non solo era il più vantaggioso ma che prevedeva anche “la formula noleggio con riscatto”. La stessa società doveva fornire un “elenco aggiornato degli utenti”. Nel 2011 veniva dato un ulteriore incarico alla Tecnorg e i progressi fatti dal settore venivano addirittura portati come esempio al Forum della pubblica amministrazione, sottolineando come potessero collegarsi e verificare da casa la loro posizione anche i genitori degli alunni con una user e una password. Fermiamoci qui: registrandosi era possibile vedere la propria posizione, “dialogare” con gli uffici per eventuali segnalazioni, avere i menu, addirittura un rapporto diretto con l’azienda appaltatrice. Mancavano solo i pagamenti on line e invece…

Nel 2012, ricordando che ci si era già avvalsi di una ditta esterna e dando atto dell’avvenuta gestione informatizzata, rendendosi “necessario procedere alla digitalizzazione” attraverso “strumenti sempre più evoluti e in grado di interagire con tutti i database dell’amministrazione comunale” è stato affidato il servizio al gruppo Maggioli. Ai genitori che si collegavano al sito veniva chiesta una nuova registrazione, l’invio di copia del documento per mandare il link di registrazione e poter accedere al servizio ma nulla di tutto questo è mai avvenuto.

Sempre nel 2012 è stata defalcata allo stesso gruppo la somma relativa a imbustamento e spedizione dei bollettini affidando tale servizio alla Mercurio service

A maggio del 2013considerato il particolare momento che interessa l’ufficio pubblica istruzione” legato alla “apertura delle nuove iscrizioni” è stato affidato alla stessa Mercurio service il servizio di “data entry” per l’inserimento dei dati degli istituti I e IV e per l’inserimento “dei dati riferiti ai nuovi iscritti” sia per le mense che per i trasporti. Detto lavoro doveva essere svolto da giugno a settembre per 12.500 euro più Iva

A ottobre del 2013 ancora “considerato il particolare momento che interessa l’ufficio pubblica istruzione” (è così o si è semplicemente fatto copia e incolla?) viene esteso, sulla base di un preventivo acquisito due giorni prima, l’affidamento di maggio impegnando 13.125 euro più iva per il periodo ottobre -dicembre. Con un costo mensile passato da 3.125 euro più iva al mese a 4.375 più Iva. A questi vanno aggiunti 7.000 euro, sempre alla Mercurio, per portare tutto sul “cassetto tributario” già in uso al Comune.

Morale: più di 90.000 euro nel corso degli anni, tutti censiti e paganti (e questo è un grande successo, non c’è dubbio) ma dal punto di vista pratico degli utenti si è andati indietro anziché avanti. Senza contare che nessuno dice se, una volta fatta l’anagrafe e ottenuto l’elenco, sia necessario semplicemente aggiornarlo con i nuovi iscritti e i trasferimenti o vada rifatto – viste le continue informatizzazioni – tutto daccapo ogni anno…

Chi ci illumina? 

Ps, nella nuova home page, in basso, c’è “storico siti web” con i relativi link: si entra in quello “istruzione” (nella foto) ma se si clicca su “mense scolastiche” non ci si riesce a collegare…. 

Comune sotto accusa e per l’appalto rifiuti… a volte ritornano

Chi ha seguito le vicende amministrative di Anzio lo ricorderà per il capitolato di appalto sui rifiuti che prevedeva – ad Anzio – lo spalamento della neve. Si diceva, all’epoca, che fosse copiato pari pari da quello di Perugia ma internet non era così sviluppato e l’arrivo del commissario prefettizio – dopo la breve esperienza di Renzo Mastracci sindaco – fece cadere la polemica nel vuoto.

Con Candido De Angelis primo cittadino l’ingegnere Marco Rinaldelli rimase al suo posto a dirigere i lavori dell’appalto rifiuti vinto dalla contestata Cic spa. Adesso è stato nuovamente incaricato di assistere il Comune perché l’ente – già sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei conti e della Ragioneria dello Stato – è sotto accusa in un procedimento fallimentare.

La Cic, infatti, è fallita da tempo ma il curatore  ha citato in giudizio il Comune di Anzio “muovendo una serie di contestazioni sulla gestione del rapporto contrattuale con l’impresa nonché l’inefficacia dei pagamenti effettuati dal Comune dopo la dichiarazione di fallimento” – si legge nella determina con la quale Rinaldelli viene incaricato di redigere una relazione per l’avvocato che assiste il Comune stesso.

Fra le contestazioni mosse dal curatore fallimentare che vuole dal Comune i soldi – ma nell’atto, redatto a dicembre e pubblicato a febbraio (sempre per la trasparenza…) non è scritto a quanto ammonta la pretesa – il pagamento di servizi che la Cic avrebbe svolto per il Comune, evidentemente gratis secondo la citazione in giudizio. Ecco la necessità di precisazioni, chieste a chi all’epoca proprio di quell’appalto si è occupato e ha, quindi “una cognizione di fatti e specifiche tecniche”. A volte ritornano, insomma.  

Libro e moschetto, i grandi assenti e il povero Mario….

ImmagineIl 25 aprile stiano a casa. E’ meglio. Ed evitino di ricordare Mario Battistini (nella foto). Lui, nonostante l’età e gli acciacchi, oggi sarebbe stato lì. A presidiare Villa Sarsina e la sala consiliare all’avvio della rassegna “Libro e moschetto” che ha ospitato per l’esordio il fascista Stefano Delle Chiaie.

Avevano annunciato presìdi e proteste i partiti di sinistra come Sel e Rifondazione, mentre oltre i comunicati non sono andati. Si attendeva una delegazione dell’Associazione nazionale partigiani ma nessuno ha fatto sentire la sua voce mentre una manifestazione con slogan del ventennio si tiene nell’aula che istituzionalmente rappresenta l’espressione della democrazia.

Evidentemente la coscienza critica di questa città non ha nelle corde una protesta in occasioni simili oppure ritiene che, alla fine, è giusto che tutti parlino nella sala consiliare. Ripetiamo: Delle Chiaie e gli altri hanno pieno diritto di presentare libri, esprimere le loro opinioni e dare la loro versione di quegli anni, ma l’uso della sala consiliare è eccessivo.

Invece per la sinistra di Anzio – ma possiamo ancora chiamarla così? – mandate due righe ai giornali, lasciato un post su facebook, è tutto a posto. Peccato, veramente, perché dopo “Libro e moschetto” possiamo aspettarci di tutto. Meritandocelo.

Perché era l’occasione per incalzare il sindaco e una macchina amministrativa sotto accusa da più parti – dalla Ragioneria dello Stato alla Corte dei conti – e chiedere che si decidesse una volta per tutti chi e in quali occasioni può usare la sala consiliare e godere del patrocinio di un Comune – ricordiamolo – decorato al merito civile per le sofferenze patite nella seconda guerra mondiale.

Delle Chiaie parla? E’ sacrosanto. Chissà se avremmo avuto lo stesso diritto in caso avesse prevalso l’idea che ha portato e porta avanti da anni…

Ma ad Anzio va bene, tanto persone come l’indimenticato dottor Francesco Conte non nascono più. I racconti dell’epoca dicono che gettò acido muriatico in piazza Pia dopo il comizio di Giorgio Almirante. Altri tempi, certo, il defunto leader del Msi aveva tutto il diritto di tenere il suo comizio, nessuno vuole il clima infuocato di quegli anni, ma una distinzione va fatta o dobbiamo accettare supinamente che ormai si va avanti a “vogliamoci bene”?

Ecco, il 25 aprile i partiti di sinistra che tuonarono (e giustamente) quando il sindaco Bruschini non celebrò la festa della liberazione, l’Anpi, le associazioni che si ricordano di muoversi solo per certi avvenimenti, stiano a casa. Ci risparmino “Bella ciao” con il corteo che da via Gramsci arriva a piazza Garibaldi, i comunicati e il ricordo del povero Mario Battistini che oggi si starà rivoltando nella tomba.