Illegalità e casi singolari, chi tace è complice

gaeta

Sono accadute e accadono ad Anzio tante vicende diciamo singolari all’interno del nostro Comune. Cose a volte spiegate con una frase banale, ma che è un po’ come il prezzemolo, sta sempre bene: “E’ la politica….” Certo, la vostra.

Un anno fa di questi tempi ero alle prese con querele notificate e denunce da fare per la vicenda degli “sgarrupati“, legata ai consiglieri comunali e assessori morosi nei confronti dell’Ente. Ebbene molti hanno sistemato la loro posizione, che li rendeva incompatibili, ma quell’argomento in consiglio comunale non è più stato trattato. A oggi, non sappiamo chi ancora è moroso nei confronti del Comune ma come niente fosse decide, magari minaccia crisi, sta lì impunito. Non mette l’argomento all’ordine del giorno il presidente, Sergio Borrelli, non sembra interessata alla vicenda la segretaria e responsabile dell’anti corruzione del Comune, Marina Inches.

Si parla di legalità, si tengono corsi sulla trasparenza, ma il sito è ancora un rebus per chi cerca gli atti. Sono piccole cose, certo, nessuno ha la bacchetta magica, ma intanto….

Che fine hanno fatto, allora, e parliamo di vicende più serie, le contestazioni del Mef? Quanti soldi ha recuperato il Comune rispetto a ciò che veniva detto? Che provvedimenti sono stati adottati? Silenzio. Della “politica” e di chi dovrebbe fare in modo che gli uffici facessero il loro senza subire influenze. Anche piccole, anche i “che ti metti a fare…” perché quella cooperativa interessa all’assessore Tizio, l’associazione a Caio, quello ha le bancarelle, quell’altro i lavori da fare. Se qualcosa non torna, basta minacciare una crisi…. Storie arcinote, nelle quali si è infilato qualche poco di buono come dicono le carte delle Procure della Repubblica.

Già, il presunto condizionamento. Quello per il quale più parlamentari e di più gruppi hanno chiesto la commissione d’accesso per verificare se esista o meno chi “detta” le cose da fare, in particolare nel settore delle cooperative e soprattutto dopo quanto emerso da “Mala Suerte“. Il sindaco Bruschini si è difeso: “Nessuna mafia“. Negare non è il massimo, è stato ribadito questa mattina nel corso dell’incontro al Chris Cappel College dalla collega sotto scorta Federica Angeli, ma è comprensibile da parte di chi è nato, cresciuto e vive in un sistema politico che rigenera se stesso da anni. Il problema, ormai, non è chi ha presentato le interrogazioni né chi si difende – peraltro annunciando improbabili richieste di risarcimento del danno a La7 – ma chi finora non è intervenuto: il Prefetto di Roma. Abbiamo il diritto di sapere, ma invece si tace… E ora che il governo non c’è più forse non sapremo mai se c’è bisogno o meno di quella commissione.

E parliamo di cose serie, ma torniamo per un attimo alla legalità di quelle quotidiane. Quella che  inizia dalle piccole cose e nella ipotetica #unaltracittà sarà al primo posto.

Si riorganizza il Comune? Va benissimo, ma nella delibera di giunta ci sono allegati in contrasto fra loro. Uno dice: ok, ne prendo atto, rettifico… Ma quando mai… Sulla base di quella riorganizzazione e dell’errato pensionamento del dirigente Franco Pusceddu si prende un sostituto all’area finanziaria? Bene, ma si scopre che ha un titolo diverso da quello del bando. Anche qui: ho sbagliato, cerco una soluzione. No, si va avanti, con sfrontatezza, prepotenza quasi (e l’avesse fatto Candido De Angelis il Comune sarebbe stato “circondato” da forze dell’ordine) e non è finita. Perché anche nel prendere il dirigente della polizia locale qualche errore ci sarebbe. Sai com’è, la “politica” voleva quelli e quelli ha ottenuto, ma le cose vanno fatte secondo le regole. Invece qui si aggirano, si calpestano, si interpretano e via discorrendo. Ci si fa credere di aver vinto una causa quando è stata persa, ma poi ci si appella. Si tiene fuori chi ha una sentenza e dovrebbe rientrare, si fa un caso politico – quando bastava una determina – su Pusceddu, ma intanto come scrive controcorrente si “aggiusta” (speriamo si sbagli) la commissione per la gara delle mense. Per non parlare degli incarichi – sempre alla responsabile dell’anti corruzione – di chi al tempo stesso è controllore e controllato.

E nessuno chiede, nessuno prova a convocare un consiglio comunale, nessuno dice: ok, o rispondete o non si va avanti.  Sai com’è “E’ la politica….” No, si chiama complicità.

Gli unici a provare, di recente, a rompere questo meccanismo sono stati Andrea Mingiacchi con la richiesta – poi “dimenticata” – di revocare in autotutela la nomina del dirigente dell’area finanziaria (c’è chi ha fatto notare che i problemi erano altri, è vero, ma sono anche questi….) e stasera il Meetup Grilli di Anzio che a proposito dei recenti bandi per dirigenti ha scoperto un’altra chicca. Pubblico di seguito la loro nota.

Sembrava cosa fatta con il cambio del Segretario Generale e con il conseguente arrivo della Dott.ssa Inches. Speravamo che con Lei la trasparenza degli atti amministrativi del Comune di Anzio avrebbe trovato ragion d’essere. Ma a quanto rileviamo dal monitoraggio albo pretorio, le buone intenzioni non vanno oltre alcuni cambiamenti.

Sono stati banditi due concorsi dirigenziali, uno per una posizione amministrativa e un altro per la Polizia Locale. In entrambi i casi, la pubblicazione del bando di concorso è stata effettuata esclusivamente sull’albo pretorio del Comune e non sulla Gazzetta Ufficiale, contravvenendo così all’obbligo di pubblicità dei concorsi pubblici ai quali deve essere data massima diffusione per tutti i cittadini, indipendentemente dal loro luogo di residenza.

Quest’obbligo è stato ribadito da una sentenza del Consiglio di Stato del 10/12/2015 n.227. La sentenza rileva che la mancata pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale comporta l’annullabilità dei concorsi, che possono essere legittimamente impugnati da chiunque ne abbia interesse, ovvero da tutti coloro che non hanno potuto parteciparvi a causa proprio della mancata pubblicazione.

La Segretaria Generale, dunque, o non si accorge di tutto questo o non sa. In ogni caso, si viola un norma sulla #trasparenza da parte di chi è pagato per tutelarla (la Dott.ssa Inches riveste anche il ruolo di responsabile della corruzione e trasparenza amministrativa) e si mette a rischio il buon andamento dell’organizzazione comunale, visto che chiunque potrebbe impugnare il bando. Una superficialità che non ci saremmo mai aspettati. Per questo abbiamo inoltrato segnalazione all’Anac e al Dipartimento della Funzione Pubblica“.

 

2 pensieri su “Illegalità e casi singolari, chi tace è complice

  1. Del Comandante della PL se ne poteva fare a meno….invece di fare la spesa quando si ha già la dispensa piena….si poteva apparecchiare la tavola per qualche ospite….ovvero assumere qualche giovane e rinforzare il Corpo della PL no?

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