Voto di scambio, noi abbiamo già dato. Ora vorremmo sapere

L'assessore Patrizio Placidi

L’assessore Patrizio Placidi

L’indagine sul voto di scambio che riguarda il Comune di Albano arriva fino ad Anzio perché coinvolge una società – la Volsca ambiente – della quale abbiamo ancora una quota. La Volsca è da tempo in liquidazione e con Anzio non ha più rapporti da quasi un decennio. Quella di aderirvi fu una scelta – sbagliata – dell’amministrazione guidata da Candido De Angelis per svolgere “in house” un servizio che invece fu fallimentare. Al punto che dopo un anno si tornò sui propri passi.

Comunque  a leggere le notizie che appaiono sui media, quello di Albano sembra un film già visto.

Perché noi, con il presunto voto di scambio,  abbiamo già dato. Ad Anzio, infatti, un’inchiesta è stata aperta dopo le amministrative 2013, su esposto di un ex dipendente delle cooperative del settore rifiuti, Giorgio Giolini, il quale ha messo nero su bianco che avrebbe continuato a lavorare solo se avesse sostenuto le liste dell’assessore Patrizio Placidi. Non l’ha fatto ed è disoccupato e altri avrebbero subito la stessa sorte.

Ad Anzio, in quella campagna elettorale, è stato fatto partire in fretta e furia, senza copertura finanziaria, il “porta a porta” esteso a tutto il territorio del quale paghiamo ancroa le conseguenze.

L’indagine non è ancora chiusa e di recente la Cassazione ha confermato la validità dei sequestri effettuati in quell’ambito.

Però attenzione: mal comune, in casi del genere, è tutt’altro che mezzo gaudio. Né si può dire: “Visto? Lo fanno tutti…

No. Per questo speriamo si faccia presto chiarezza, perché al solito le Procure fanno presto a perquisire, acquisire, accusare, ma poi servono anni per arrivare a capire, ad avere una verità giudiziaria. E ad Anzio abbiamo una grande necessità di sapere.

Perché delle due l’una: o ogni cosa che fa Placidi non è legale (questa è solo una delle indagini che riguarda l’assessore) e quindi va rimosso dal posto in cui si trova, o agisce in modo se vogliamo singolare ma rispettando la legge, allora può continuare a operare tranquillamente e va criticato per scelte politiche che non danno i risultati sperati. Proprio a cominciare dal “porta a porta“.

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